La centrale termoelettrica EP Produzione di Fiume Santo è una delle mete più ambite e cariche di fascino fra quelle proposte dal progetto La Nuova@Scuola agli istituti superiori dell’Isola che aderiscono al progetto lanciato dal quotidiano La Nuova Sardegna. L’idea è usare l’informazione come privilegiato – e diretto – ponte di connessione fra mondo del lavoro e mondo dell’istruzione. I ragazzi arrivano da Olbia, frequentano le classi 3^, 4^ e 5^ a indirizzo chimico del “Deffenu”: Fiume Santo è per loro una possibile opportunità, certamente una occasione di formazione a contatto diretto (e protetto) con la materia. La professoressa Benedetta Pirina, referente progettuale, è il motore che più volte ha acceso l’attenzione della sua scuola sul progetto. È lei assieme a due colleghi ad accompagnare i ragazzi alla scoperta di Fiume Santo. Ad attenderli non c’è il capo centrale Paolo Appeddu, affezionato protagonista del format purtroppo impegnato oltre Tirreno, ma ci sono come sempre l’assistente alla direzione Loredana Concas e il vice capo centrale, Paolino Schiaffino: una bella storia di appartenenza, di 40 anni di lavoro alle spalle, di concorsi interni e formazione, coronata da un titolo di “Maestro del Lavoro” e dalla promozione a vice dello scorso agosto. Questa storia il vice capo la racconta ai ragazzi schierati davanti a lui nell’aula. Fa effetto. La apprezzano perché la sentono vera e certifica che l’impegno ripaga degli sforzi fatti. Su ogni sedia ci sono un elmetto blu, un paio di occhiali protettivi e dei tappi per le orecchie: la sicurezza prima di tutto, viene ribadito ad ogni passo, anche perché proprio la sicurezza è fiore all’occhiello della Centrale di Fiume Santo che da ben 7 anni non registra un infortunio al suo interno. Paolino Schiaffino mostra su schermo la centrale, sito ambientalmente importante e sensibile, certificato e controllato (spesso e con profitto) da diverse autorità competenti in materia fra cui il Ministero dell’Ambiente e l’Arpas. Tanti i numeri che passano su schermo: struttura alimentata 100% carbone, 192 i dipendenti EP, 200 quelli legati a ditte terze, 132 ettari di superficie, 12km di nastri a trasportare carbone, possibilità di immettere in rete circa 600 mw di potenza e produzione pari al 50% dell’energia necessaria per l’isola. Metodologia produttiva, approvvigionamento (di carbone) in tempi di guerra, percorso dell’energia, biomasse vegetali, trattamento delle acque, legislazione, ancora sicurezza. Questi i temi messi sul piatto e sviluppati fra introduzione e visita agli impianti. Quattro operai versione angeli custodi fanno strada, non lesinano risposte né informazioni: conoscono a menadito lo spazio e lo raccontano a sguardi a tratti increduli che guardano dall’alto macchinari futuristici e montagne di carbone, ambiente che vira fra il fantascientifico e il dispotico nel loro immaginario, e che nella Centrale Ep di Fiume Santo diventa invece reale. E sicuro. (di Giovanni Dessole)
La Nuova@scuola: un viaggio che aiuta a riscoprire se stessi
di Maria Antonietta Galizia* Chi pensa che La Nuova Sardegna sia “solo” un giornale sbaglia di grosso. O meglio: forse occorre rivedere il nostro concetto di giornale! Ormai da sei anni, il liceo Galilei di Macomer, come numerose scuole di tutta l’isola, sperimenta un...