Dopo qualche settimana di zona bianca ci siamo trovati davanti un grande ostacolo, la zona rossa: per noi ragazzi è un susseguirsi di eventi che condizionano la nostra vita, prima tra tutte la DAD. Tornare in zona rossa per noi è davvero una difficoltà, non solo per lo studio ma anche a livello sociale. Se per una buona parte di lezione a scuola si riusciva a tenere viva la concentrazione e l’interazione, in DAD tutto si complica. Le lezioni sono più faticose, le verifiche più complicate e le interrogazioni orali ingestibili. Vedo tanta insoddisfazione tra i miei coetanei, tutto risulta più difficile nonostante i pregiudizi degli altri ovvero che fare DAD sia una passeggiata, al contrario invece la resa risulta essere inferiore rispetto a quella di prima, questo crea in noi tanta frustrazione.
L’Italia in questo momento è stata suddivisa in tre zone, secondo diversi parametri come per esempio l’indice di contagio, la presenza di focolai e i posti letto presenti sia nell’ospedale che nelle terapie intensive. La zona rossa è la zona più critica, sono presenti diverse norme come per esempio: vietati gli spostamenti sia in entrata che in uscita dalla Regione e dal Comune, eccetto per esigenze lavorative, scolastiche o per necessità mediche. La chiusura di mercati, centri estetici e centri sportivi, limitazioni per le attività di bar, gelaterie, ristoranti e pasticcerie permettendo loro di fare solo asporto fino alle 22:00, le scuole aperte solo per l’infanzia, elementare e prima media.
Le superiori rimangono chiuse, si torna esclusivamente in DAD. Ci troviamo in questa situazione ormai da più di un anno e nonostante questo ancora non siamo riusciti a farci l’abitudine. Ogni giorno che passa ci troviamo sempre più persi, senza certezze e senza aspettative. Credo che questo periodo abbia tormentato in primis noi ragazzi, questa pandemia ci ha sottratto gli anni migliori della nostra vita e non smetterò mai di ripeterlo. Capisco che ognuno di noi abbia il proprio carattere, abitudini e priorità quindi forse per alcuni non è stato poi così drammatico stare a casa per così tanto tempo, ma sono sicura che la solitudine abbia colpito anche loro. Presumo che quando tutto questo finirà e potremmo finalmente tornare alla normalità, saremo stanchi di ripartire con la nostra routine quotidiana e vorremmo sicuramente prenderci una pausa da tutto. Questo perché l’uomo per natura desidera tanto qualcosa finché non la ottiene, dopo averla ottenuta rimane comunque insoddisfatto. Il desiderio è un concetto veramente ampio ma sappiamo che è il seme del nostro futuro, è un istinto primordiale, ed è necessario cercare di concretizzarlo per poter capire cosa si vuole dalla propria vita affrontando diversi ostacoli. Sono certa che il desiderio più grande di ognuno di noi sia la fine di tutto questo e quando accadrà avremo l’impressione di esserci risvegliati da un brutto sogno.