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Il Ddl Zan affossato dagli ottusi

Scritto da Andrea Ruzzeddu

16 Novembre 2021

Qualche settimana fa è stato affossato il disegno di legge per il popolo somaro. Si potrebbero usare anche tanti altri aggettivi: cristiano, conservatore, razzista, egoista. Ma somaro si addice meglio di tutti. Sto parlando del ddl zan, quella proposta per la quale tanti personaggi famosi si sono esposti pubblicamente facendo attività di sensibilizzazione in lungo e in largo. Dopo esser stato approvato dalla Camera dei Deputati è stato distrutto in men che non si dica dal Senato. Si invitano i lettori a visionare il filmato facilmente reperibile su Internet del “post-partita” svoltosi in una delle aule dove il rigore e la compostezza dovrebbero essere al primo posto. I cori da stadio alimentati dalle esultanze di tutti quei senatori che hanno fatto della bocciatura del ddl zan una loro missione di vita tolgono il fiato, in senso negativo ovviamente. Considerato che quei rappresentanti del popolo sono eletti dai comuni cittadini italiani, come si fa a volere degli individui simili seduti in quelle poltrone a decidere per l’Italia intera? Sembra che abbiano dimenticato il motivo per cui si trovano in quell’aula: sono lì per fare le veci dei loro elettori, non per dettare le regole secondo i loro gusti. Sicuramente molti italiani li avranno votati proprio per questo motivo, ovvero per la loro ottusità, ed è proprio questo che spaventa: nel ventunesimo secolo in cui si parla tanto di inclusione, ancora qualcuno ha bisogno di sentirsi legittimato a dire “frocio” o “finocchio”. Ancora qualcuno ha bisogno di sfogare la propria rabbia su chi è considerato svantaggiato. Dobbiamo ancora definire una categoria di “esclusi”, per quale motivo? Semplicemente perché per qualcuno l’amore non funziona in maniera tradizionale, come se ciò minasse la libertà degli altri “conservatori” ancora fedeli all’unico rapporto sentimentale possibile (per loro), ovvero quello uomo-donna. È questo quello che vogliamo? Un Paese chiuso e discriminatorio? Vogliamo veramente essere simili alla Polonia?

 

Qui in Italia i giovani sono immediatamente scesi in piazza. Parlano di omicidio di un disegno di legge. Ciò significa che quelle persone al Senato sono lì per il volere delle vecchie generazioni. Quindi dovremmo porre fiducia in quelle successive? Staremo a vedere, per il momento è chiaro che quella attuale non resta impassibile, e se c’è qualcosa che non le va bene non pensa due volte a dirlo. Le manifestazioni che sono state fatte saranno servite a qualcosa? Probabilmente no, ma sono sicuramente un campanello di allarme per tutti quei senatori che si sono dimostrati immaturi. Io non mi rilasserei troppo seduto su quelle tanto dibattute poltrone, perché forse alla prossima legislatura non ci saranno.

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