La nostalgia di un attimo fuggente, di un momento di felicità, di un abbraccio, di un bacio. Lei viene definita come un senso di tristezza che incombe nei momenti più bui della nostra vita e s’irradia nel corpo fino ai muscoli più profondi, fino alle ossa. Arriva quando sentiamo che effettivamente ci manca qualcosa, e quel qualcosa viene scaraventato senza pietà nella nostra mente. La nostalgia è un ossimoro, un amore doloroso, perché ci fa stare male e ci fa stare bene… è come addentare un gelato fresco in un’afosa giornata estiva: il contatto della superficie fredda con i denti sensibili fa impazzire le terminazioni nervose che percepiscono il dolore, ma allo stesso tempo noi siamo felici perché stiamo mangiando qualcosa di buono. E’ la pioggia d’estate, la neve in autunno, il sole in inverno e la grandine in primavera. Lei ti butta a terra, ti calpesta, ti tratta come carta straccia e solo allora si pente e ti coccola attraverso i ricordi felici. La si può accogliere calorosamente, decidendo di abbandonarsi a quel ricordo che si protegge con tanta cura; oppure si può serrare il portone delle emozioni, impedendole di entrare e di impadronirsi di esse. La nostalgia è un generale che guida e comanda i suoi soldati; perché è lei che guida le emozioni, è lei che decide se farti rivivere un ricordo col sorriso o in un mare di lacrime. E’ una costante della nostra vita, riflette chi siamo ma soprattutto ci ricorda per cosa viviamo. Certamente la memoria è strettamente connessa a quest’emozione.
Ma chi l’ha perduta può provare nostalgia? Un anziano affetto da demenza potrebbe sentire la mancanza di un ricordo nonostante la sua mente non funzioni più come un tempo? Per Eugenio Borgna la nostalgia si può provare a qualsiasi età, sia da giovani che vecchi e condivido in parte ciò che lui afferma. Considerando il legame inscindibile tra memoria e nostalgia, sarebbe impensabile affermare con certezza che chi soffre di demenza o altre patologie che logorano la memoria possa provare nostalgia per qualche ricordo vero, perché solo la persona può sapere se quel ricordo le appartiene. La memoria può giocare brutti scherzi e il nostro inconscio potrebbe modificare i ricordi e allora la nostalgia non sarebbe più pura. Questo accade però anche con ricordi che sono ancora fermi nella nostra mente; sarà capitato a molti di avere un ricordo che è stato modificato volontariamente, forse perché i fatti non sono andati come si sperava, e allora provare nostalgia per qualcosa che avresti voluto vivere può sembrare più rasserenante; o semplicemente perché non è possibile ricordare tutto. Di conseguenza si potrebbe provare nostalgia e sentire la mancanza per un ricordo che non ci appartiene, che è stato manipolato, tarlato, danneggiato. Se solo si potesse trovare il modo per mantenere intatta la memoria, anche da anziani potremmo lasciarci abbandonare al ricordo del suono della voce di mamma che quando ancora eravamo in fasce cantava sottovoce per farci addormentare; e allora accoglieremo la nostalgia a braccia aperte come una vecchia amica e un sorriso si farà spazio agli angoli della bocca. Tuttavia, la nostalgia è ciò che ci tiene vivi, nel bene o nel male, che sia connessa a ricordi che ci appartengono o meno.
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La Nurra...un territorio da riscoprire. Un luogo a cui ridare vita per offrire un futuro migliore ai residenti. Uno stile di vita aperto alla natura e alla bellezza ancora incontaminata. E' la Nurra di Sassari, una volta fiorente centro agro-pastorale. Interessata...