Perché ho scelto ” il pianeta dei ragazzi ” come titolo di questo articolo?
E’ molto semplice. Noi ragazzi di oggi, insieme alle prossime generazioni, siamo e saremo i nuovi guardiani del pianeta. Abbiamo e avremo il dovere – ma anche il piacere – di prendercene cura, poiché proprio nel binomio terra – uomo sta la chiave per la sopravvivenza del nostro pianeta. In questo ultimo periodo abbiamo tanto sentito parlare del degrado della Terra, e di quanto tutto ciò renda sempre più difficile la nostra stessa sopravvivenza. Agire per arginare questo problema non è mai stato facile, poiché anche se la Terra ha saputo resistere per tanti anni ad eventi devastanti e cambiamenti violenti, funziona ancora come un grande organismo, il cui funzionamento è assicurato solo se nessuno degli organi che lo compongono si trova in condizioni di sofferenza. Ma veniamo al dunque.
Se la situazione ambientale era già critica a causa dei fenomeni naturali, l’intervento dell’uomo, negli ultimi due secoli, non ha fatto altro che accelerare il peggioramento di tale situazione. L’uomo è intervenuto molto spesso in maniera spropositata, senza rendersi conto o, peggio, non curandosi dei danni che stava arrecando. Ora è il momento per noi ragazzi di entrare in gioco e dare il nostro contributo, mettendoci tutta la nostra esperienza, la grinta e l’amore per proteggere questo meraviglioso pianeta che ci ospita. Secondo alcuni sondaggi su 3.500 giovani tra i 10 e 25 anni il 96% sono preoccupati per la salute della Terra, e circa 9 ragazzi su 10 manifestano il loro spirito ecologista. Oggi i ragazzi prediligono servirsi dei trasporti pubblici e di veicoli elettrici; sono sempre più attenti alle scelte da prendere per tutelare il territorio.
Nell’ultimo mese Fondazione Sardegna e Abinsula hanno promosso, all’interno del progetto ” Innois “, un evento chiamato ” Make it Green “, nel quale alcuni istituti superiori, sardi e non, si sono sfidati a colpi di idee innovative riguardo la sostenibilità ambientale. La riunione è avvenuta via web a causa delle normative Covid-19: i nove istituti in gara hanno avuto tre minuti ciascuno per descrivere il proprio progetto e presentare un eventuale prototipo. I progetti erano orientati in più dimensioni: dalle soluzioni per rendere più smart la raccolta differenziata, alla realizzazione di un robottino in grado di raccogliere tutti i tipi di rifiuti in qualsiasi territorio; dalla creazione di erogatori d’acqua intelligenti per ridurre l’uso di prodotti in plastica, all’impiego di droni per contrastare i parassiti nei campi e monitorare il bestiame, fino a sensori per il monitoraggio delle minacce ambientali per le api ed il controllo dei livelli di smog nell’aria.
L’incontro è stato istruttivo ma soprattutto emozionante. Vedere dei ” piccoli ma grandi ” ragazzi e ragazze mettersi in gioco e lavorare duramente su un tema così importante ha trasmesso a tutti noi una carica in più per impegnarci per la tutela dell’ambiente. La gara è stata vinta dal team DigiLAB dell’Istituto Superiore ” Alessandro Volta ” di Frosinone, guidato da Valerio Calcagni con il progetto ” Team DigiLAB Volta “: un robot in grado di riconoscere, in vari tipi di terreno, i diversi tipi di rifiuti che poi andranno raccolti tramite un drone.
Ai ragazzi del Volta e a tutti gli altri istituti vanno i miei più sinceri complimenti.