“Quando le generazioni future giudicheranno coloro che sono venuti prima di loro sulle questioni ambientali, potranno arrivare alla conclusione che questi ‘non sapevano’: accertiamoci di non passare alla storia come la generazione che sapeva, ma non si è preoccupata.” –Mikhail Sergeevich Gorbachev-
“Se non butto questa cartaccia nel cestino non cambia la situazione”- “Una persona non fa la differenza”.
Questo è il pensiero che ha la maggior parte della mia generazione, un pensiero sbagliato che provoca reazioni a catena fino a creare circostanze gravi, come quella che già stiamo vivendo.
L’inquinamento è un problema serio che riguarda sia l’ambiente dell’intero pianeta, sia la salute dell’uomo, esso si manifesta e si propaga in diverse forme: dallo smog, una sorta di fumo acido presente nell’aria che noi inaliamo, fino agli scarichi urbani e industriali che devastano l’ecosistema. Una delle maggiori città con aria inquinata è Hotan, in Cina, la sua concentrazione di Pm2,5 (polveri sottili) è di 110.1 μg/m³ ( unità grammo al metro cubo) e il limite d’impatto stabilito per la salute è di 10 μg/m³, questo significa che l’aria in questa città è irrespirabile.
In Europa la situazione non è una delle migliori, in molte città europee si respira aria sporca e questo è dovuto soprattutto dagli agenti inquinanti rilasciati da ogni individuo nei comportamenti quotidiani. Quest’anno i lockdown dovuti al Covid-19 hanno fruttato un miglioramento riguardo alla presenza di polveri sottili nell’aria, come a Milano che a partire da marzo c’è stato una diminuzione elevata dell’inquinamento atmosferico.
Il pensiero che per ottenere lievi miglioramenti sia necessaria una quarantena forzata causata da una pandemia mondiale fa venire i brividi e questo, come era previsto, non si è rivelato una risoluzione al problema poiché da metà maggio i livelli di inquinamento sono tornati a aumentare e oltretutto è aumento l’utilizzo della plastica monouso.
Di recente nei mari della penisola sono state trovate quantità enormi di guanti e mascherine portate a terra dagli stessi pescatori tramite le reti da pesca, questo sta provocando un peggioramento notevole in una situazione già allarmante.
Cerchiamo di diminuire il consumo della plastica e evitiamo i depositi di rifiuti tossici nell’ambiente perché in esso noi traiamo benefici fondamentali per vivere.
Smettiamola di ignorare il problema e di seguire il pensiero altrui, ma pensiamo con la nostra testa perché segni di pericoli imminenti ci sono e non sono pochi, basta aprire gli occhi e guardarsi intorno, per non ritrovarci in un futuro dove l’uso della mascherina sarà importante per la sopravvivenza.