E anche quest’anno gli USA sono sempre i primi a rompere il ghiaccio sul palco della tensione e dello scandalo. Se nel duemilaventi gennaio è stato “coperto” con i loro scontri con l’Iran minacciando una terza guerra mondiale, quest’anno hanno preferito iniziare con uno scandalo in grande stile: un gruppo di sostenitori del Partito Repubblicano cui Trump; ex presidente degli Stati Uniti d’America; è a capo, ha fatto irruzione al Capitol Hill a Washington durante l’approvazione in Campidoglio della vittoria di Biden alle elezioni presidenziali. La loro causa per la protesta è, come afferma il loro “leader”, che ci sono stati dei brogli durante il conteggio dei voti grazie ai quali Biden, membro del Partito Democratico, ha vinto. Questo evento è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso anche per Trump, che in seguito ha fatto una spaventosa manovra di retromarcia affermando che capisce lo stato di frustrazione dei suoi “seguaci”, ma che bisogna rispettare la legge e mantenere l’ordine pubblico nonostante le ultime elezioni siano state “fraudolente”. Quello che però non ha detto è che è stato sbagliato manifestare in modo estremo arrecando danni a un edificio simbolo della democrazia del loro Stato. Probabilmente perché è stato proprio lui a incitare i suoi elettori contro il partito vincente, motivo per il quale Facebook ha rimosso Trump da tutti i suoi prodotti digitali come Twitter e Facebook stesso poiché ha fomentato il recente “moto rivoluzionario” attraverso le sue piattaforme. Perciò l’ex presidente ha lanciato l’idea di creare una piattaforma alternativa per condividere le idee del suo partito con i suoi amati elettori che si sono ribellati alla scandalosa frode commessa poiché è uno sconcertante attacco alla democrazia, distruggendo uno dei luoghi più democratici del mondo (non è forse una contraddizione?).
Oramai Trump è senza armi e tagliato fuori dal mondo del web, e dopo ben sessanta cause contro questo broglio risolte in suo sfavore e riconteggi persi, dovrà ritirarsi con la sua famiglia nel suo umile grattacielo a Manhattan lasciando il posto a degli imbroglioni che dovranno governare uno Stato con la loro falsità. Come farà il popolo americano senza il loro retto Presidente? È proprio vero che l’uomo vuole sempre più di quel che ha, e quando raggiunge quasi il cielo, diventa egoista e difficilmente condivide la sua fortuna o, in questo caso, la lascia agli altri. Non avveniva un assalto a questo luogo dal milleottocentoquattordici. Quattro i morti e cinquantadue gli arresti, ma i numeri sono ancora in fase di elaborazione.
Ora il mondo è contro l’ex presidente. Molti personaggi di spicco che sono coinvolti nella politica del nostro Paese (come l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini, l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e addirittura Giorgia Meloni, presidente di FI che afferma persino che Trump in realtà non è coinvolto nella creazione della manifestazione), dall’oggi al domani sottolineano la sua scorrettezza. E così the (ex)President non perde solo lo smartphone e la sua carica, ma anche i suoi amici. Oramai è solo, triste e abbandonato.
