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Sogni e paure di una futura ballerina

Scritto da Federico Spano

5 Dicembre 2020

di Daniela Monni

Mi hanno sempre chiesto che lavoro avrei voluto fare da grande. Da quando avevo 4 anni a questa parte la risposta è sempre stata la stessa: «Io voglio diventare una ballerina». Praticamente ciò che dicevano tutte le bambine. Crescendo, però, io non ho cambiato idea. Ora ho 17 anni e il mio sogno di esprimermi attraverso la danza non è mai cambiato, non si è mai affievolito, anzi, ogni giorno diventa più forte. Quello della ballerina è ancora considerato, dalla stragrande maggioranza delle persone, un lavoro meno vero di altri. Chi non sogna di diventarlo non capisce tutti i sacrifici che la carriera del danzatore impone, ma anche tutte le grandi soddisfazioni che può dare esprimersi o insegnare quello che si conosce alle nuove generazioni, cercando di trasmettere tutto l’amore e lasciare un segno nei loro cuori. Voglio fare la ballerina perché danzare è l’unica cosa che riesce a farmi stare tanto bene quanto male. Voglio danzare perché sento il bisogno di lasciare un’impronta nella vita delle persone che mi vedono esibirmi. Voglio danzare per far capire quello che penso senza bisogno di parlare. Crescendo, però, ho scoperto nuovi lati di me stessa, come l’amore per la scrittura, tanto da diventare, insieme alla danza, il lavoro che vorrei fare.

Sono sempre stata una persona molto decisa e determinata e per questo la realizzazione dei miei sogni inizierà con l’allontanamento dalle persone a me care, perché purtroppo so che per studiare il lavoro che vorrei fare avrei più possibilità trasferendomi lontana da casa. Vorrei essere indipendente, anche dal punto di vista finanziario, quindi, nell’attesa di poter fare il lavoro dei miei sogni, cercherò un lavoro momentaneo che riesca a darmi le possibilità di mantenermi senza dipendere dalla mia famiglia. Oltre a proseguire le strade della danza e della scrittura, mi piacerebbe anche studiare psicologia percché non vorrei chiudere le porte a nessuno studio che per me è molto interessante. L’esigenza di trasferirmi fuori dalla Sardegna nasce fin da piccola, ho sempre fatto delle competizioni fuori dalla Sardegna, arrivando a partire anche una o due volte al mese, e so il tempo e i soldi che ci vogliono per partecipare a delle competizioni di interesse nazionale che qui non vengono organizzate.

Mi sono guardata un po’ intorno e ho capito che dovrò lasciare la mia terra per seguire i sogni di una vita. Purtroppo però, ultimamente vedo un ostacolo a tutti i miei sogni di diventare danzatrice, che non avevo mai considerato: «Teatri e palestre chiuse». Mi chiedo se questa situazione si risolverà prima che io mi diplomi e prenda il cammino per diventare la persona che vorrei essere perché se non si dovesse risolvere il mio sogno affonderebbe insieme a quello di tantissimi altri aspiranti ballerini. Oggi più che mai, sento che il mio sogno potrebbe svanire tra le mie mani prima che io sia riuscita a toccarlo, ma non sarà questo a fermarmi dal provare a realizzarlo.

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